Le emozioni non sono più un tabù, soprattutto in questo periodo storico in cui affrontiamo tanti cambiamenti che portano inevitabilmente a resistenze e riflessi emotivi.

In questo contesto, le persone che occupano posizioni di leadership non possono più limitarsi a gestire obiettivi e risultati in modo slegato rispetto al sentire delle persone. Devono ispirare, connettersi e guidarle anche attraverso la comprensione delle loro emozioni.

La leadership emotiva è una competenza cruciale per costruire gruppi di lavoro coesi, resilienti e produttivi. Lavorare sulle emozioni può essere sfidante, ma questo è un approccio essenziale per un management efficace e attento al benessere delle persone.

In questo articolo esploreremo le sfide e le opportunità legate alla leadership emotiva, con un focus sul suo impatto nella formazione e sviluppo delle persone in azienda.

Cos’è la leadership emotiva?

La leadership emotiva è la capacità di una persona a capo di una divisione, di un progetto o di una squadra, di valorizzare l’intelligenza emotiva e di comprendere, gestire e accogliere le emozioni proprie e altrui. A differenza della leadership tradizionale, focalizzata su obiettivi attinenti esclusivamente all’organizzazione, quella emotiva mette al centro le persone.

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Secondo lo psicologo Daniel Goleman, padre di questo approccio, il QI da solo non è sufficiente a raggiungere il successo pieno, serve in minima parte, mentre l’intelligenza emotiva rappresenta ben l’80% del successo delle persone. Tra i fattori decisivi per raggiungere traguardi personali e professionali ci sono anche: la consapevolezza di sé, la perseveranza di fronte alla paura, al fallimento, alla noia e alla frustrazione, così come l’empatia e la creatività.

Inoltre, questo stile di leadership si basa su alcuni pilastri principali:

  • autoconsapevolezza: capacità di riconoscere le emozioni che proviamo
  • autoregolamentazione: prendere decisioni ponderate
  • motivazione: essere in grado di trovare ciò che ci muove
  • empatia: mettersi nei panni dell’altro
  • abilità sociali: saperci relazionare

Il leader emotivo, in particolare, acquisisce le competenze necessarie per migliorare il morale, la fiducia e la collaborazione all’interno dei team.

Chi è il leader emotivo?

Un leader emotivamente intelligente è capace di mostrare empatia, apertura al dialogo e ascolto attivo e non giudicante. È in grado di gestire situazioni di crisi e stress, rispondere in modo appropriato alle situazioni complesse e mantenere un clima coeso e positivo. Per riconoscerlo, è possibile individuare alcune caratteristiche.

Consapevolezza emotiva

I leader emotivamente intelligenti sono in grado di riconoscere le proprie emozioni e capire come queste influenzano il loro stile di leadership. Questo li rende più autentici e affidabili. Satya Nadella, per esempio, CEO di Microsoft, ha trasformato la cultura aziendale introducendo un approccio di guida più consapevole ed empatico, che ha portato a un aumento del coinvolgimento delle risorse e delle performance aziendali.

Empatia

L’empatia, lo sappiamo, è la capacità di mettersi nei panni degli altri. Più facile a dirsi che a farsi però. All’estero si dice “put yourself in someone’s shoes”, mettersi nelle scarpe degli altri: un’abilità che richiede un certo sforzo, certo, ma che è essenziale per creare un ambiente di lavoro inclusivo e collaborativo. Molte aziende lo hanno già dimostrato: i leader empatici sono capaci di far identificare le persone con i valori e la visione dell’azienda, con alcuni vantaggi positivi tra cui aumentare la motivazione, ridurre il turnover e migliorare la produttività.

Comunicazione efficace

Una persona con capacità di intelligenza emotiva, oltre a essere in grado di comprendere prospettive e punti di vista diversi, sa come adattare il proprio stile comunicativo alle esigenze del team. La comunicazione efficace è come un super potere, la capacità che gli consente di usare il linguaggio in modo chiaro e trasparente, creando un dialogo aperto e un certo senso di appartenenza.

Gestione dello stress

La leadership emotiva include anche la capacità di gestire le diverse situazioni stressanti che possono sopraggiungere nella quotidianità lavorativa. Avere un punto di riferimento equilibrato e pronto a trovare le soluzioni più opportune, contribuisce a liberare la routine lavorativa da stress superflui e aiuta il team a mantenere la calma e a concentrarsi sulle soluzioni.

I 6 stili di leadership emotiva

La ricerca ha mostrato come i risultati migliori siano conseguiti dai leader che non si accontentano di un solo stile di comando, ma nel corso di una settimana lavorativa ne mobilitano diversi, a volte quasi tutti, a seconda delle situazioni professionali, passando dall’uno all’altro con naturalezza e un accorto senso del giusto dosaggio. Si possono immaginare i diversi stili di comando come un set di mazze da golf nelle mani di un giocatore professionista. Nel corso di una partita un campione seleziona di volta in volta la mazza da usare in base al tipo di colpo necessario. – Daniel Goleman

Nel corso degli ultimi anni sono state svolte molte ricerche per indagare quali sono le migliori strategie di comportamento che un leader dovrebbe adottare.   Tra queste, quella condotta dalla società di consulenza HayMcBer che ha svolto un’indagine su un campione oltre 3800 manager con l’obiettivo di individuare le caratteristiche del clima organizzativo in base alla leadership e della gestione delle risorse umane. Nei risultati gli autori identificano sei diversi stili di gestione, ciascuno dei quali corrisponde a una delle componenti dell’intelligenza emotiva:

  • autorevole: stimola i collaboratori, condivide soluzioni innovative, genera grande coinvolgimento emotivo e influenza positivamente il clima aziendale
  • federatore: empatico ed eccellente comunicatore, riesce a diffondere spirito di collaborazione ed è bravo a gestire i rapporti interpersonali
  • democratico: favorisce la partecipazione e il contributo delle singole persone
  • incalzante: stimola il raggiungimento di obiettivi sfidanti, ma deve fare attenzione a non generare stress nel lungo periodo
  • allenatore: aiuta i colleghi a comprendere i propri punti di forza e debolezza e usa spesso il meccanismo della delega per farli scendere in campo e imparare
  • coercitivo: indica la strada da percorrere senza compromessi e pretende obbedienza immediata, penalizzando così lo spirito di appartenenza e d’iniziativa.

I risultati poi emersi hanno evidenziato che una diversa gestione delle risorse umane influisce positivamente sull’ambiente di lavoro e sui risultati produttivi. In particolare, i risultati migliori si ottengono quando i leader sono in grado di alternare i vari stili con flessibilità in base alle circostanze. Situazioni diverse, infatti, richiedono stili diversi e specifici, come dimostrato da questo e dai molti altri studi che mostrano la stretta correlazione tra intelligenza emotiva e leadership efficace.

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Le sfide

Molti leader, abituati a metodi di gestione più tradizionali, possono trovare difficile adottare uno stile basato sull’emotività. Per questo, è necessario un cambiamento culturale che promuova l’intelligenza emotiva come competenza fondamentale.

Uno dei motivi per cui può risultare faticoso fare spazio alle emozioni è che essere sempre attenti a come stanno le persone intorno a noi può essere mentalmente ed emotivamente impegnativo. I leader devono imparare a bilanciare empatia e autogestione per evitare il burnout. È quindi importante creare momenti dedicati al proprio benessere personale, come mindfulness o self-coaching, può aiutare i leader a rimanere resilienti.

Come sviluppare la leadership emotiva in azienda

Le aziende possono organizzare workshop e corsi di formazione dedicati, fornendo strumenti pratici per sviluppare empatia, consapevolezza e gestione delle emozioni. Un esempio ce lo fornisce Google che già nel 2007 ha introdotto il programma “Search Inside Yourself”, un corso di mindfulness e intelligenza emotiva che ha migliorato la capacità di problem solving dei leader.

Un altro metodo funzionale a migliorare la gestione emotiva nelle situazioni quotidiane sono simulazioni, role-playing e feedback regolari.

Inoltre, i programmi di counseling permettono ai leader di acquisire maggiore consapevolezza di fronte a situazioni complesse e migliorare il benessere emotivo e psicologico delle persone. Mentre il coaching fornisce un supporto personalizzato per migliorare le competenze emotive e liberare il potenziale dei leader e dei loro gruppi di lavoro.

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Creare un ecosistema di apprendimento positivo

Adottare una leadership emotiva favorisce la creazione di un ambiente di apprendimento positivo, in cui le persone si sentono a proprio agio nel condividere idee e partecipare attivamente. Alternando e adattando al contesto gli stili di guida funzionali al raggiungimento degli obiettivi di gruppo, i leader hanno il potere, attraverso l’empatia e la comunicazione trasparente, di motivare e ispirare le risorse a co-creare una cultura di apprendimento continuo.

Allenare l’intelligenza emotiva

Valorizzare l’intelligenza emotiva è più che una tendenza, è una necessità per le aziende che vogliono prosperare in un contesto sempre più complesso e interconnesso. Promuovere questo approccio significa investire per migliorare le performance e, più di tutto, nella crescita e nel benessere delle persone.

Attraverso un approccio mirato alla formazione e allo sviluppo, le aziende possono trasformare la leadership emotiva in un vantaggio competitivo, creando team resilienti, motivati e pronti ad affrontare le sfide del futuro, che è già qui.

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