Il mondo del lavoro è in continua e rapida trasformazione. Per stare al passo è necessario apportare dei cambiamenti anche nel modo in cui le aziende sono dirette. La tecnologia accelera il ritmo dei cambiamenti e i leader devono sviluppare le competenze manageriali di cui hanno bisogno per restare alla guida dei nuovi sviluppi.
Le aziende devono investire nel potenziamento delle skill manageriali e i leader devono investire nei loro team, aiutandoli a superare tutti i cambiamenti per favorire la produttività in maniera naturale.
Oggi però, se non si hanno le giuste competenze, non si raggiungono i traguardi prefissati. Le imprese che non hanno la capacità di formare i propri manager e lavoratori sono destinate ad essere lasciate indietro. E le soft skill, le competenze trasversali, che vanno dal lavoro di squadra alla capacità di comunicazione, sono sempre più viste non come auspicabili competenze di un manager, ma quali skill manageriali indispensabili.
Le soft skill manageriali più ambite
Nelle procedure di recruitment le aziende valutano le competenze tecniche di un manager, ma sono molto attente anche alle soft skill che includono la comunicazione efficace, la predisposizione all’ascolto, la gestione del tempo, la leadership, la resilienza, la creatività e la capacità di risolvere i problemi, ritenute fondamentali per gestire la complessità del panorama lavorativo contemporaneo e futuro.
Un interessante studio condotto da The Conference Board e Udemy Business ha identificato gli ambiti che richiedono competenze manageriali di alto livello. Oggi ai leader moderni di successo sono richieste ottime capacità interpersonali, questo significa che tra le skill manageriali deve spiccare l’intelligenza emotiva, ovvero l’abilità di utilizzare le emozioni in maniera efficace. Empatia, compassione e consapevolezza di sé aiutano a comprendere e gestire le emozioni, proprie e dei collaboratori, a creare relazioni efficaci e a portare avanti obiettivi e valori.
Il coaching, ovvero l’abilità che serve per fare emergere il meglio dalle persone, rispetto al vero potenziale di ciascuno è una delle competenze di un manager di grande valore. Si tratta, infatti, di una skill manageriale importante perché migliora la prestazione dei collaboratori così da semplificare il raggiungimento degli obiettivi aziendali e generare un ambiente di lavoro dove le persone si sentono comprese e valorizzate. Passare dallo stile manageriale tradizionale di “comando e controllo” a quello del coaching collaborativo e di supporto rende più semplice ed efficace la gestione del team di lavoro.
Creare una cultura inclusiva è un’altra priorità fondamentale per ogni azienda. Secondo Boston Consulting Group, il diversity management aumenta le entrate del 19%. Da un sondaggio di Glassdoor, è emerso che il 76% di chi cerca impiego considera l’ambiente inclusivo un fattore importante nella valutazione dell’azienda e delle offerte di lavoro. Per Deloitte, infatti, il 74% dei Millennial ritiene che un’azienda sia più innovativa quando ha una cultura dell’inclusione. Un ambiente inclusivo favorisce, infatti, nuove idee e prospettive, permettendo al personale di sentirsi valorizzato e parte integrante attiva nelle scelte aziendali. Le competenze manageriali devono essere quindi orientate alla diversità, non solo attraverso la creazione di team diversificati ma anche attraverso le capacità di ascolto che permette a un buon leader di capire che cosa i dipendenti apprezzano e cosa si può migliorare.