Formazione digitale 2025: trend e strategie per il futuro del learning aziendale
Negli ultimi anni, il panorama della formazione aziendale si è trasformato in modo importante. Il ritmo incalzante della digitalizzazione da un lato e la pandemia dall’altro, hanno accelerato la necessità di apprendere a distanza e di conciliare la propria crescita con le altre attività quotidiane.
Le aziende hanno iniziato così a cercare soluzioni sempre più personalizzate di digital learning proprio per rispondere all’esigenza di apprendimento continuo di ciascuna risorsa. Quello della formazione digitale è un settore in fermento perché continuano a emergere ogni giorno nuove proposte volte a rendere più semplice e coinvolgente acquisire nuove competenze.
Secondo uno studio di LinkedIn Learning, infatti, il 92% delle risorse concorda sul fatto che programmi di formazione ben pianificati hanno un impatto positivo sul coinvolgimento.
Con il nuovo anno alle porte è utile, quindi, esplorare le tendenze del 2025 per capire come integrare l’uso delle tecnologie emergenti con progetti di apprendimento personalizzato e strategie di crescita professionale di cui le persone e l’azienda possano beneficiare.
Le tecnologie emergenti
Realtà aumentata e virtuale, intelligenza artificiale e micro-learning: alcune di queste strade sono state più esplorate di altre, ma tutte possono essere funzionali a progettare una strategia di formazione digitale ad alto impatto. Esploriamole insieme.
Realtà Aumentata (AR) e Realtà Virtuale (VR)
Se ne parla già da un po’, ma è solo di recente che le tecnologie immersive hanno iniziato a guadagnare terreno nel training aziendale. Il motivo principale per cui valutare il supporto di realtà aumentata (AR) e virtuale (VR) è che permettono di vivere esperienze realistiche senza rischi, rendendo la formazione pratica e assicurando la retention delle informazioni. Ad esempio, molte aziende nel settore manifatturiero e sanitario usano già simulazioni per preparare i team a situazioni complesse.
Un esempio? Alcuni big del settore tech stanno puntando su queste tecnologie per ottimizzare i processi produttivi e di progettazione di prodotto complessi. In particolare, alcune organizzazioni hanno iniziato a usare la realtà aumentata per il training dei tecnici e il lavoro hands-free su macchinari complessi. Ecco i vantaggi:
- ridurre i tempi di formazione delle nuove risorse
- aumentare la qualità del lavoro delle persone che dispongono di tutte le informazioni necessarie per svolgerlo al meglio
- migliorare l’efficienza
Intelligenza Artificiale (AI) e personalizzazione
L’intelligenza artificiale è uno degli strumenti tecnologici su cui si sta sperimentando in tanti modi e in diversi campi. Anche se molti dei sistemi che già usiamo si basano sull’AI, è possibile sfruttarne di più le potenzialità per creare percorsi formativi altamente personalizzati e basati sulle esigenze specifiche di ciascuna persona. Attraverso algoritmi di apprendimento automatico si potrebbero, per esempio, individuare le aree di miglioramento di ciascuna risorsa e suggerire contenuti mirati per consolidare le competenze.
Microlearning
Il micro-learning, invece, è un approccio all’apprendimento che suddivide i contenuti formativi in brevi moduli, accessibili ovunque e in qualsiasi momento. È la metodologia ideale per trovare in breve tempo la risposta a problemi specifici. Vediamo insieme le caratteristiche di un percorso di questo tipo:
- velocità: un modulo ideale non supera i 5 minuti
- focus: ogni modulo è la risposta a una domanda specifica
- varietà: i contenuti possono contenere diversi tipi di contenuti multimediali (video, podcast, test interattivi, ecc.)
- accessibilità: i micro-contenuti sono mobile-friendly, accessibili da smartphone o tablet in modo semplice e veloce.
Questo formato risponde perfettamente ai ritmi lavorativi moderni, in cui il tempo a disposizione è limitato.
Upskilling e reskilling: rispondere al cambiamento
Con l’automazione e l’innovazione tecnologica in continuo sviluppo, molte competenze stanno rapidamente diventando obsolete. Ecco perché l’upskilling (potenziamento delle competenze esistenti) e il reskilling (apprendimento di nuove competenze) rappresentano due priorità per le aziende che vogliono rimanere competitive.
Upskilling per riqualificare le competenze
Per upskilling si intende la capacità di migliorare e riqualificare le competenze delle risorse che così possono essere più efficienti e soddisfatte delle proprie attività lavorative. Questo può anche portare verso un avanzamento di carriera. È importante fare upskilling, per esempio, nei contesti d’impresa che operano nel digital, dove è necessario essere sempre al passo con nuovi strumenti e tecnologie.
Un programma di upskilling, che preveda programmi di formazione ad hoc, contribuisce anche alla motivazione delle persone che si sentiranno incluse in un progetto aziendale di crescita a lungo termine.
Reskilling per acquisire nuove conoscenze
Con il mercato del lavoro in costante trasformazione, è essenziale preparare le risorse a svolgere anche nuove mansioni. Avere una strategia di reskilling consente di restare competitivi sul mercato e non assumere nuove risorse, puntando invece su quelle già presenti.
Insomma, il vantaggio di investire in programmi di upskilling e reskilling risiede non solo nella possibilità di migliorare la produttività, ma anche nella capacità di attrarre talenti di alto livello e costruire una solida reputazione di brand innovativo.
Learning analytics per personalizzare l’apprendimento
Un approccio one-size-fits-all non funziona più. La personalizzazione dell’apprendimento consente alle risorse di accedere ai contenuti più pertinenti per il loro ruolo, aumentando il coinvolgimento e il tasso di completamento. In che modo? Grazie ai dati raccolti dai sistemi di gestione dell’apprendimento (LMS). Si parla di learning analytics per misurare i progressi, identificare le aree di miglioramento e ricavare insight utili a migliorare costantemente i programmi formativi. Solo dando un senso ai dati, però, questi possono essere trasformati in informazioni funzionali alla crescita delle persone e dell’azienda nel suo complesso.
Gamification: giocare per imparare
Integrare elementi di gioco nella formazione è un trend che si confermerà efficace anche il prossimo anno. La gamification è una strategia vincente perché trasforma i momenti formativi in un percorso di apprendimento che premia i progressi, ammette gli errori e incentiva la partecipazione. Badge, classifiche e ricompense motivano le persone e migliorano la retention dei contenuti. Le persone si sentono più soddisfatte e sono invogliate a fare proprio perché ricevono feedback immediati.
Il ruolo della leadership
I leader aziendali hanno un ruolo centrale in questo contesto di continui cambiamenti. Devono essere i primi promotori della formazione digitale e di una gestione intelligente delle persone. Hanno il compito di guidare con l’esempio e incoraggiare una cultura di continuo apprendimento che vada oltre i formalismi e che funga da propulsore di collaborazione e crescita collettiva. Inoltre, la leadership deve garantire che le persone abbiano un canale aperto per fornire feedback sui programmi formativi, affinché possano essere adattati e migliorati nel tempo.
La formazione del futuro prossimo
Il futuro della formazione aziendale sarà sempre più digitale, personalizzato e orientato all’innovazione. Tecnologie come l’AI, la gamification e la realtà virtuale non solo promettono di migliorare l’esperienza di apprendimento, ma aiutano anche le aziende a raggiungere obiettivi strategici più alti. Ecco perché è importante allineare le iniziative di formazione con gli obiettivi organizzativi, in un piano strategico di apprendimento e sviluppo (L&D). Investire in formazione digitale non è solo una scelta tattica, ma un imperativo per garantire la crescita e la competitività a lungo termine.